Lasciatemi fare un esperimento per spiegarvi, grazie alla similitudine con l’arrampicata, cosa succede mentre lavoro come interprete di conferenza. Nel mio sito, alla sezione “Servizi”, parlo di “Flusso di lavoro”, e un articolo del mio Blog intitolato “Il mio Flusso di lavoro e il Ciclo di Deming ” illustra scientificamente di cosa si tratta. Questo sarà un racconto breve e leggero, su binari paralleli, per illustrare in modo alternativo come mi organizzo per un incarico di interpretazione simultanea, come lo svolgo e come mi arricchisce.

Intro

Il cellulare lampeggia, è il Gruppo Alpinisti CAI di Ravenna, sabato si va ad arrampicare vicino a Verona, nella falesia di Stallavena! Con Cristina decidiamo di fare coppia fissa, alternandoci ad arrampicare e farci sicura. Inizia la fibrillazione.

Posta in arrivo (1). Ci clicco sopra ed è l’Agenzia che mi avvisa che mercoledì prossimo ci sarà un evento aziendale a Modena. Compagna di cabina è Sandra, si lavora dall’italiano allo spagnolo e viceversa, in simultanea. In quell’occasione lavoreranno anche la cabina di inglese e polacco. Tema: moda. Forza e coraggio!

Preparazione: l’attrezzatura e il glossario

Mi sono allenata in palestra di arrampicata indoor e sono andata a correre per fare del fiato. La borsa da falesia è praticamente già fatta, ormai ho imparato cosa mi serve, cosa è fondamentale portarmi sulle spalle: casco, rinvii, assicuratore, qualche cordino, ovviamente la corda, alcuni moschettoni per approntare una sosta nel caso non sia attrezzata. Poi c’è una costellazione di oggetti che si divertono a sfuggirmi e farsi dimenticare. Ogni volta cambiano, si danno il turno: una volta è il thermos, una volta è il cerotto tape per le dita delle mani, una volta i fazzoletti da naso. Nessuno di questi oggetti è vitale, ma, assieme all’attrezzatura di base, mi renderebbero la vita certamente più facile in parete. Quello che cerco di non dimenticare mai è il “foraggio”, ossia cereali e frutta secca per garantirmi un flusso di energia costante senza appesantirmi.

Da più di dieci anni lavoro come interprete simultanea, e prima di allora ho studiato all’ex- Scuola Superiore di Lingue Moderne per Interpreti e Traduttori. Il bagaglio linguistico in spagnolo non mi manca. Una volta saputo il tema dell’evento recupero vecchi glossari e mi metto a riguardarli. La terminologia nel mondo della moda può essere sconfinata. Allora, per restringere il campo di studio, visito il sito web dell’azienda in questione e creo un glossario ad hoc. Se poi sono fortunata, il cliente mi manderà in anticipo le presentazioni Power Point della giornata in questione. Ci sarà sempre qualche verbo che non ricorderò, qualche sostantivo che si rifiuterà di venirmi in mente: a volte si tratta delle cose più banali come “frange”, “cintura” o “cavallo dei pantaloni”. A volte, quando lo sforzo mi affatica, diventano fondamentali anche “i miei semini”, le colleghe ormai sanno cosa sono: dei mix di frutta secca per alimentare il cervello nel caso in cui non ci siano coffee break fra una sessione e l’altra.

Una volta sul posto: l’avvicinamento 

Arriviamo al parcheggio, da lì serve una camminata, che in gergo si chiama “avvicinamento”, per raggiungere la falesia. Spesso si tratta di sentierini stretti, da percorrere con un pesante zaino in spalla. Non sai mai se considerarti “fortunata” quando il sentiero è in salita all’andata, o ti tocca fare la salita al ritorno. Ma hai fatto fiato per questo, quindi con calma e a testa bassa ti metti a camminare. Cristina è sorridente, non sa bene che vie e di quale difficoltà ci aspettano, ma ci fidiamo a vicenda, e il gruppo del CAI di Ravenna è composto da persone responsabili e gioviali.

La sede dell’azienda ha un bel parcheggio ampio, Sandra è già arrivata e mi aspetta dentro.  Quando la raggiungo ci presentiamo al cliente e poi iniziamo a fare le prove suono con il tecnico audio del Service. Le altre colleghe di polacco e inglese ci salutano dalle rispettive cabine. Cabine collocate in fondo a una sala, con aperture scomodissime e lontane dal bagno. Ma almeno sono insonorizzate e dentro, sul ripiano accanto all’impianto di traduzione simultanea e alle cuffie, c’è già l’acqua con alcuni bicchieri. Già, le cuffie! Stavolta mi sono ricordata di portare le mie personali e fortunatamente il jack è compatibile con l’impianto: potrò usarle!

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